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Indifferenza e omertà


Che cos'è questa strana malattia che colpisce tanta gente, soprattutto i più giovani? Io la definisco "omertà", un termine in disuso, ormai, usato prevalentemente dalle famiglie mafiose. Oggi la parola "omertà" è stata sostituta con una che, a pensarci bene, non si discosta dalla prima nel significato: "Indifferenza". Per me non cambia nulla, sono entrambi pessimi termini che descrivono le situazioni peggiori di questo secolo, in allarmante aumento. Quanti di noi, oggi, si chiedono: "Ma in che razza di mondo stiamo crescendo i nostri figli?" Un pensiero che mi spaventa a morte. Mentre sta accadendo qualcosa di brutto - un pestaggio, uno stupro, un omicidio, nei casi estremi - i nostri giovani tacciono, non muovono un dito, voltano la faccia dall'altra parte fingendo di non vedere; oppure, al contrario, si esaltano e pregustano il piacere di diffondere sui social foto e video ripresi mentre si consumava un dramma, sotto i loro occhi indifferenti. Leggo questo genere di notizie sulle maggiori testate, ogni giorno, in cui viene sottolineato che "Le persone presenti scattavano foto e filmavano l'accaduto". Mi fa orrore tutto questo. Io non ci sto. Io non sono così. Non ho insegnato questo ai miei figli. Quante volte, ti sei posto queste domande? Io tantissime, tanto è vero che vorrei l'attenzione del Ministro dell'Istruzione per chiedere di inserire, tra le materie scolastiche, almeno un'ora al giorno di "insegnamento alla vita". Perchè, se aiuti qualcuno in difficoltà, se ti intrometti per sedare una rissa, se chiedi l'intervento della polizia quando da solo ti rendi conto che non ce la puoi fare, è segno di civiltà.
 Il contrario, si chiama "vigliaccheria".
Marcy©
 In collaborazione -Rosa Pullano-

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